Marcello conduce una vita apparentemente tranquilla a Porto Sant’Elpidio con la sua compagna Roberta e i loro figli Giulia e Mattia. Tra continue incomprensioni e improvvisi scatti di incontrollabile rabbia, condizionato dal complesso rapporto con sua madre e tormentato dall’incapacità di capire e farsi capire, è però costretto a fronteggiare problemi sul lavoro e le pesanti accuse di Alfredo, padre naturale della bambina. Aiutato da uno psicologo molto particolare, affronta il costante disagio che lo affligge per trovare le risposte che rincorre fin dall’adolescenza, percorrendo un tratto impervio del viaggio alla ricerca della felicità e dando un nome alla sua diversità. Presa consapevolezza della sua ipersensibilità e della sua inadattabilità alle relazioni e al contesto che lo circonda, quindi, decide di dare forma e vita all’universo di sensazioni e percezioni prodotto dalla sua mente, rifugiandosi nella scrittura per creare nuovi mondi in cui realizzare sé stesso e le sue ambizioni. E per salire, finalmente, sul palcoscenico della sua esistenza, raccontando con i suoi occhi la condizione che vive.
C’è una cosa straordinaria che possono fare i romanzi: farci vivere esistenze inesplorate. È quello che capita con Meltdown, che rappresenta una finestra aperta sulle profondità di una mente divergente, un paesaggio interiore fatto di disperate contraddizioni, sogni che chiedono di diventare realtà, paure e speranze.